II.
II.
1776 július 7. Bécs.
Garampi nuncius jelentése. Pallavicini bibornok-államtitkárhoz.
Con mio dispaccio dei 27 scorso accennai* a V. E. lo stabilimento fatto nella Dieta dell’ Impero per una piů compiuta esecuzione del nuovo stile del Calendario, anche agli Stati Protestanti in tutto e per tutto a norma della correzione Gregoriana. Non vi voleva meno della cieca ostinazione del Corpo Acattolico, per ricusare un si provvido regolamento, soltanto perchč proveniva dalle cure e dalla illuminata sapienza di un sommo Pontefice. Vi si opposero subito nella Dieta di Augusta dell’ anno 1582, come fece per sua parte anche Geremia Patriarca Scismatico di Constantinopoli rispetto al suoi Greci e Ruteni: e gli uni e gli altri, ne ad lyram Pontificis Romani saltare viderentur, come se ne esprimono gli scrittori Acattolici. L’Imperatore Rodolfo II e gli altri Principi e Stati della nostra communione ricevono subito con somma riverenza e docilitŕ la nuova disposizione pontificia; ma il corpo dei Protestanti dell’ Impero e allora e por vi recalcitrň sempre. Invano l’ Imperatore Mattia gl’incalzň nella Dieta di Ratisbona dell’anno 1613; Ferdinando III nei congressi della Pace di Westfalia, e nella Dieta di Ratisbona dell’ anno 1654; e di nuovo Leopoldo in altre simili dell’ anno 1664, 1669 e del 1697. Si continuň ciň non ostante la diversitŕ del computo fino all’anno 1699, in cui ai 23 settembere riconobbero i Protestanti di non potersi piů dispensare dalla correzione dell’anno, e risolvettero di sottrarne 11 giorni: ma per non parere di seguire in tutto e per tutto le traccie della Chiesa Cattolica vollero nella celebrazione della Pasqua altenersi piuttosto a un appreso rigore di calcoli astronomici, che al Ciclo. assai piů comodamente fissato da Gregorio XIII.
Nincs meg a jelentések között.
Sicchč il rimedio non fu tale, che potesse sempre garantirli da ogni dissonanza con noi. E questo č quello che ha loro recato talvolta non poco imbarrazzo: giacchč diversi da noi nella fissazione dei termini Pasquali, sonosi accorti di convenire piű colle Pasque dei Giudei, che colle nostre. E quindi č provvenuto non solo un certo ribrezzo e mortificazione presso i Popoli, nel vedersi accomunati ai Riti Giudaici, ma anche un effettivo danno stante una maggiore prolungazione di vacanze nelle Diete, e un impedimento al commercio ne varii stati di mista religione, perchč celebrando i Cattolici le ferie della Pasqua e le ulteriori che ne dipendono, in un tempo, e i Protestanti nell’altro, conveniva lasciare intatta agli uni e agli altri l’osservanza delle rispettive loro ferie. Si č trattato adunque altre volte di tali inconvenienze, massimamente nelle Diete del 1724 e 1743: ma finalmente a ovviarle tutte il Corpo Protestante si č risoluto ai 29 di Gennaio prossimo passato di sottomettersi a celebrare la Pasqua coi Cattolici, e ad usare d’ora innanzi il Calendario nuovo introdotto presso di noi, benchč sia loro piaciuto di chiamarlo non Gregoriano, ma Universale Calendario Imperiale: e Sua Maestŕ con suo decreto dei 7 Giugno scorso lo ha approvato. Tutto ciň risulta dagli annessi fogli* che ho fatto tradurre dall’originale tedesco nell’umiliare i quali all’Eminenza Vostra, ho l’onore di rassegnarmi con ogni venerazione ed ossequio. Vienna, 7 Luglio 1776.
Garampi jelentéséhez mellékelve van a császári rendelet németnyelvű eredeti, nyomtatott példánya; ugyanannak latin fordítása kéziratban, végül négy császári rendelet birodalmi főhatóságokhoz a birodalmi naptár bevezetéséről. V. ö. Nunziatura di Germania, 423. kötet, 53r–60v.
(Vatikáni levéltár, Nunziatura di Germania, 423. kötet, 51r–52v. ll.)
TÓTH LÁSZLÓ.
